In Transizione: sfide e opportunità per l’ambiente costruito
La necessità della transizione ecologica e digitale nel nostro Paese investe pienamente il settore delle costruzioni e pone sfide complesse per lo sviluppo dell’ambiente costruito: come progettare il nuovo e, più di tutto, come migliorare l’esistente preservando il carattere identitario dei luoghi? Quali tecnologie sviluppare e come fare evolvere i processi di progettazione e costruzione? Come ottenere prestazioni di edifici e città capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici e di favorire l’inclusione?
Trovare gli strumenti per dare risposta a tali sfide costituisce la maggiore opportunità del momento e significa contribuire in modo proattivo agli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030. L’impegno profuso negli ultimi trent’anni per uno sviluppo sostenibile dell’ambiente costruito non ha prodotto gli effetti desiderati, ma può certo essere il punto di partenza di un rinnovato percorso: riconsiderare le interazioni ambiente-società-economia per configurare nuove forme di produzione e rigenerazione dell’ambiente costruito.
In tale quadro, sistemi e tecnologie devono essere affidabili e accessibili, ma soprattutto flessibili e adattivi per garantire condizioni di equilibrio dinamico nel medio-lungo termine. Ciò si rende necessario in risposta all’accelerazione dei fenomeni in atto, dalla crisi climatica all’inurbamento, dai rischi naturali e antropici alla globalizzazione. Per questo, forte impulso deve essere dato non solo alla verifica e al controllo dell’efficacia delle soluzioni, ma anche alla capacità previsionale dei fenomeni per proporre azioni congruenti di adattamento o contrasto degli stessi.
Obiettivo fondamentale, allora, deve essere traguardare un nuovo modo di concepire l’ambiente costruito che consenta a tutti gli attori del processo edilizio di contribuire, continuativamente nel tempo, alla ricerca e all’applicazione di soluzioni per promuovere sostenibilità e resilienza. La transizione eco-digitale nel settore delle costruzioni è, oggi, lo stimolo che può fare evolvere la concezione di ambiente costruito verso un complesso bilanciato di interazioni fra ecosistemi naturali, comunità e attività produttive.
In Transition: challenges and opportunities for the built heritage
The foreseen green and digital transitions in our country significantly affect the construction sector and imply multifaceted challenges for the development of the built environment: how to design the new buildings and, even more importantly, how to improve the existing ones while preserving their identity? What technologies to develop and how to evolve design and construction processes? How to achieve performance of buildings and cities that can adapt to climate change and foster inclusion? Finding the tools to meet these challenges is currently the greatest opportunity and involves proactive contributions toward the goals of the 2030 Agenda. The efforts made over the past 30 years for sustainable development of the built environment have not achieved the desired effects, but they can certainly be the starting point of a renewed path: reconsidering environment-society-economy interactions to shape new forms of production and regeneration of the built environment.
Within this framework, systems and technologies must be reliable and accessible, but above all flexible and adaptive to ensure dynamic balance in the medium to long term. This is necessary in response to the acceleration of ongoing transformations, from climate change to urbanization, from natural and man-made hazards to globalization. To this end, a key role should be played not only by the effectiveness assessment and monitoring of technical solutions, but also to the prediction of phenomena, in order to propose consistent actions of adaptation and response. Thus, a new vision of the built environment is paramount that enables all stakeholders of the building process to contribute continuously to the research and application of solutions promoting sustainability and resilience. Nowadays, the green and digital transitions in the construction sector might trigger the evolution of the built environment toward a balanced complex of interactions among natural ecosystems, communities and productive activities.